domenica 25 aprile 2021

L'ingenua #1

Sono consapevole che la mia logica di persona semplice non sia applicabile alla complessa realtà in cui viviamo, ma spesso mi pongo domande, più o meno importanti, che nella mia testa hanno perfettamente senso eppure non ottengono una risposta accettabile, una risposta che mi spieghi in modo convincente certi paradossi. Poiché ho diverse di queste domande, inauguro una serie di post sul mio ingenuo modo di ragionare, sperando che qualcuno mi illumini o, perlomeno, ci rifletta sentendosi ingenuo come me. Ecco la prima.

Perché le diverse associazioni che perseguono lo stesso obiettivo non si uniscono?

Secondo me, se esistesse un'unica associazione nazionale (se non mondiale, ma forse è troppo ambizioso) per ogni causa avrebbe maggior peso politico potendo contare sull'appoggio di tutti quei sostenitori che oggi sono suddivisi in centinaia di associazioni simili. Per esempio, raccoglierebbe milioni di firme per una petizione, organizzerebbe manifestazioni con centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo a far pressione sui governi, avrebbe a disposizione fondi enormemente più consistenti riunendo le donazioni per finanziare progetti e campagne. Sarebbe più forte un'unica grande associazione che si occupi dei bambini in difficoltà, un'unica grande associazione per i diritti delle minoranze, un'unica grande associazione per la salvaguardia dell'ambiente, un'unica grande associazione contro la violenza sulle donne, un'unica grande associazione per la difesa degli animali, e così via. Se tutte le persone che vogliono donare dieci euro a una causa che sta loro a cuore non dovessero scegliere tra centinaia di piccole associazioni simili, ma potessero destinarli all'unica grande associazione impegnata in quella causa, questa avrebbe a disposizione molti più fondi per realizzare quel progetto o raggiungere quell'obiettivo. Invece, non solo la beneficienza finisce frammentata perdendo valore, ma le associazioni stesse giocano a chi sputa più lontano con le loro piccole risorse, vincendo piccole battaglie in tempi lunghissimi, a scapito del nobile scopo che dovrebbero perseguire. Ma questo, come dicevo, è solo il mio ingenuo punto di vista.


domenica 18 aprile 2021

Responsabilità

Il 22 aprile è la Giornata della Terra istituita per porre l'attenzione sui problemi ambientali del nostro pianeta che, se vi guardate intorno nello spazio, è il più bello di tutti e già soltanto per questo dovremmo averne cura.

Sull'ultimo numero di National Geographic ho trovato una frase che riassume il mio pensiero sulla questione:

A risolvere la crisi ambientale non basteranno da sole né le auto elettriche né le rinnovabili. Le innovazioni tecnologiche sono una parte della soluzione, l'altra siamo noi, i nostri comportamenti e le nostre scelte.

Proprio qui, sul nostro stile di vita, inciampano tutti i buoni propositi per la salvaguardia dell'ambiente. A chiunque dispiace vedere in tv l'orso polare disperato per lo scioglimento della banchisa o le foreste in fiamme, ma non ne sente la responsabilità perché non è lui ad appiccare il fuoco in Amazzonia o a gettare bottiglie di plastica in mare. Non è ancora chiaro a tutti che a innescare un disastro dall'altra parte del mondo non è la mano del contadino che regge il fiammifero, bensì la nostra mano che prende il prodotto sbagliato dallo scaffale del supermercato. In fondo, si tratta sempre di soldi: se tutti acquistassimo i prodotti di un'azienda che opera in maniera sostenibile, state certi che per non perdere clienti anche le altre aziende si adeguerebbero e, per una volta, daremmo il via a una reazione a catena positiva. La responsabilità è soprattutto nostra, delle nazioni di consumatori perché siamo noi a sfruttare risorse e lavoratori delle nazioni che non possono permettersi di scegliere perché povere o oppresse da politici che guadagnano dalla nostra ricchezza senza condividerla con la popolazione. Siamo noi a comprare e consumare le foreste, i ghiacciai, gli oceani, i fiumi, il suolo che ci intristisce veder morire in tv.

Non ci piace la plastica in mare e sulle spiagge? Privilegiamo prodotti sfusi o con imballaggi in vetro e cartone. Non ci piace l'acqua inquinata di fiumi e oceani? Scegliamo detersivi biodegradabili. Vogliamo ridurre i livelli di anidride carbonica nell'aria? Riduciamo il consumo di prodotti animali e derivati perché gli allevamenti intensivi producono più inquinamento dell'intero settore dei trasporti e consumano più risorse dell'agricoltura, produrre una bistecca inquina più di una Panda diesel.

Ci sono tante piccole cose che possiamo fare ogni giorno per l'orso polare e per le foreste, sono davvero le nostre scelte individuali a fare la differenza perché siamo diversi miliardi di individui e possiamo facilmente spostare l'ago della bilancia con il nostro comportamento. Non dobbiamo aspettare leggi illuminate, non dobbiamo aspettare particolari tecnologie, non dobbiamo aspettare la Giornata della Terra: possiamo cambiare subito e rendere orgogliose di noi le prossime generazioni che rischiano di ereditare un mondo sporco e arido. La prossima volta che vedrete quelle immagini strazianti in tv, non pensate che non possiamo farci nulla, siamo tutti responsabili e siamo tutti fondamentali per mantenere in salute il pianeta più bello del cosmo.



domenica 11 aprile 2021

Vita da pandemia

In attesa delle vaccinazioni, più di un anno è trascorso così. Un giorno dopo l'altro, dopo l'altro, dopo l'altro...



(Fontanella ripresa in un giardino in Thailandia, 2010)